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La Sicilia è l’isola più estesa del Mar Mediterraneo, crogiolo di culture dai tempi più antichi. 1200 anni prima di Cristo la popolazione dei Siculi diede luogo alle 5000 tombe della necropoli di Pantalica sul fiume Anapo, uno dei luoghi più affascinanti dove possiate mai trovarvi.
Circa 450 anni dopo le città greche fondate dai Greci di Corinto disputarono le sue ricchezze con mercanti Fenici, mentre la città di Siracusa diveniva la capitale dell’antichità per poi soccombere alle legioni romane del console Marcello, nonostante le prodigiose macchine da guerra inventate da Archimede.
Divenuta luogo di ricchezze ostentate nelle ineguagliabili residenze dell’epoca imperiale rinvenute a Piazza Armerina, Termini Imerese e Tellaro, con l’invasione araba del IX secolo si formava ai valori delle arti, della scienza e della tolleranza, con Federico II si poneva al centro della storia del XII secolo e delle epoche seguenti.
Già a partire dal 1600 nel sud est dell’Isola avveniva quel distacco graduale e sapiente dalle pastoie del feudalesimo che avrebbe arricchito campagne e città, impreziosito e custodito il paesaggio agrario tramandandolo sino ai nostri giorni così diverso da tutto il resto della Sicilia.
In questo scenario di valori forti e radicati il devastante terremoto del 1693 rade al suolo ogni cosa, uccide 100.000 abitanti in tutta la fascia orientale, una cifra enorme per quel tempo, ma costituisce la base per un nuovo disegno delle città e genera quel Barocco settecentesco che trova il massimo segno nella via monumentale dell’abitato di Noto, nell’affascinante cittadina di Ibla, orgogliosamente voluta sulla stessa roccia dove era stata cancellata, nelle due monumentali città di Modica, vertice storico e amministrativo dell’omonima Contea e, finalmente, di Scicli, solcata dai “tre valloni” e cantata dal Vittorini come “la più bella città del mondo”.
Sulle tre città di Scicli, Modica e Ragusa Ibla, oggi patrimonio UNESCO, sui sentieri che le uniscono scavalcando incisioni profonde e colline illuminate dai bianchi del calcare e dai pascoli verdi, sui quasi 20 chilometri di costa, la più a sud d’Europa, su questo vero e proprio laboratorio di culture e delizie nasce e si sviluppa la visione di un modo di vivere ricco di valori, sapori, odori e capace di rallentare almeno in parte la corsa del tempo.